Blockchain: Non Solo Criptovalute
Se non hai sentito parlare di Bitcoin e altre criptovalute vuol dire che fino ad oggi hai vissuto in una caverna, perché i media ormai hanno scartavetrato con questo argomento. Ecco, le criptovalute, spesso, si nascondono dietro a una tecnologia chiamata blockchain. Ma che cavolo è veramente una blockchain? E serve solo alle valute virtuali? In questo articolo voglio addentrarmi un po’ alla materia, scoprendo anche i suoi lati più oscuri e magari meno noti in modo (spero) semplice e chiaro, senza bisogno di essere esperti di informatica o finanza.
Che Cos’è, in Parole Semplici, una Blockchain?
First things first…
Immaginiamo di avere un registro pubblico, come un grande quaderno condiviso tra tantissime persone. Per esempio uno di questi registri potrebbe essere il vostro conto in banca, o il registro del catasto, o il registro delle nascite di un comune o il vostro personalissimo e dettagliatissimo resoconto delle maleducate che incontrate nei vostri felicissimi sabati sera.
Normalmente, un registro è gestito da una sola entità, una banca, un governo, voi, ecc. La blockchain invece è diversa: è un registro distribuito.
Ecco che comincia: che cazzo vuol dire distribuito??
Calma.
Significa che questo “quaderno” non è in un unico posto (la banca, il comune, un server ecc.), ma è copiato e tenuto aggiornato contemporaneamente da migliaia o milioni di computer in tutto il mondo.
Eh vabbè capirai, non è già così? Eh? Facebook non ha milioni di computer? EHH??
Non è la stessa cosa. Nel caso di aziende come google, facebook ecc il fatto di avere una copia distribuita dei dati su tanti server fa comunque sempre capo ad un’unica autorità che è appunto la multinazionale. In questo caso parliamo di persone comuni: io, te, la maleducata di venerdì scorso.
Scusa, COSA? Tu vorresti distribuire i conti correnti della gente sui computer di tutta la gente? Ma sei rincoglionito?
No. Calmati. Ci arriviamo.
Intanto… un altro po’ di nomenclatura.
Ogni “pagina” di questo quaderno è chiamata blocco. In ogni blocco vengono scritte delle transazioni, ovvero delle informazioni. Una volta che una pagina (un blocco) è piena, viene sigillata in modo speciale, usando una specie di “impronta digitale” matematica. Questa impronta digitale è collegata alla pagina precedente, formando una catena (in inglese “chain”) di blocchi: ecco perché si chiama blockchain, “catena di blocchi”.
Sì ma perché?
Eh perché… Perché se è su tutti i server del mondo, di gente comune, bisogna trovare una maniera per far sì che sia impossibile alterarla. Se qualche malintenzionato avesse il documento sul proprio computer e lo alterasse, comunicando agli altri la modifica potrebbe rubare i soldi della gente per esempio, o appropriarsi della casa di qualcuno. Ma se la pagina è firmata allora è impossibile farlo, perché nessuno riconoscerebbe la nuova firma (la firma non può essere alterata da un solo partecipante, visto che viene generata da tutti).
Riassunto intermedio:
Dunque, ricapitolandolo:
- Distribuita: Non controllata da uno solo, ma da tanti, tutti.
- Trasparente (ma non sempre, ci arriviamo): Tutti i partecipanti (o chi ha accesso alla blockchain, che può essere pubblica o privata) possono vedere le “pagine” (i blocchi) e le transazioni.
- Immutabile: Una volta scritta una “pagina” (blocco) e sigillata, è quasi impossibile modificarla o cancellarla. Questo è dovuto all’uso dell’“impronta digitale” e alla catena di blocchi. Dico quasi impossibile, perché se uno ha una botta di fortuna terrificante potrebbe alterare una pagina. Ma con botta di fortuna, intendo che è più probabile che Salvini diventi comunista.
Facciamo un esempio pratico, che altrimenti vi perdete…
Pensiamo ad un gruppo di amici che vogliono tenere traccia di chi presta soldi a chi. Invece di usare foglietti volanti che si possono perdere o modificare di nascosto, decidono di usare un quaderno pubblico.
- Quaderno Pubblico: Mettono un quaderno al centro del tavolo, a disposizione di tutti.
- Nuova Transazione (Blocco): Se Mariangela presta 10 euro a Gianfranco, tutti gli amici vedono Mariangela scrivere nel quaderno: “Blocco 1: Mariangela presta 10€ a Gianfranco”. Questo è il primo “blocco”.
- Blocco Successivo: Poi, se Gianfranco restituisce 5 euro a Mariangela, scrivono un nuovo “blocco” sotto il precedente: “Blocco 2: Gianfranco restituisce 5€ a Mariangela”.
- Catena e Impronta Digitale (Semplificata): Immagina che ogni volta che scrivono un blocco, oltre al contenuto della transazione, scrivono anche un breve riassunto del blocco precedente (l’impronta digitale semplificata). Così, il Blocco 2 riassumerebbe il Blocco 1. Se qualcuno volesse modificare il Blocco 1 dopo, dovrebbe cambiare anche il riassunto nel Blocco 2, e poi in tutti i blocchi successivi. Diventa complicatissimo e evidente che c’è stato un tentativo di manipolazione.
In una blockchain vera, questo “riassunto” (l’“impronta digitale”, tecnicamente chiamata hash) è molto complesso e generato da calcoli matematici avanzati, rendendo le modifiche praticamente impossibili senza essere scoperti.
L’osservatore più attento (nessuno…) avrà notato una cosa particolare > Ma Luca, perché cazzo dici “praticamente impossibile”? Vuol dire che è possibile?
Sì. Come detto prima la probabilità di riuscirci è talmente bassa che si può dormire sonni molto tranquilli. Nel senso che: è più probabile avere un incidente d’auto, ma vedo che la gente non si barrica in casa per questo motivo.
Blockchain: Non Solo Criptovalute!
Ok, le criptovalute come Bitcoin usano la blockchain. Ma la blockchain è solo criptovaluta o c’è altro? Beh che domanda del cavolo… è scritto nel titolo Luca.
Un paio di esempi pratici e concreti:
Tracciamento della Filiera Alimentare e Prodotti: Immagina di comprare una bottiglia d’olio d’oliva. Grazie alla blockchain, potresti scansionare un codice sulla bottiglia e vedere tutta la storia di quell’olio: da quale uliveto provengono le olive, in quale frantoio sono state lavorate, quando è stata imbottigliata, quando è arrivata al supermercato. Questo rende la filiera più trasparente e aiuta a combattere frodi e prodotti contraffatti. Funziona per il cibo, ma anche per vestiti, medicine, pezzi di ricambio per auto… qualsiasi cosa compriate per soddisfare i vostri desideri animali. Putridi bestie.
Gestione dell’Identità Digitale: Oggi abbiamo tantissime password e identità digitali sparse ovunque (social media, banche, siti web…). La blockchain potrebbe permettere di creare un’unica identità digitale sicura e controllata da noi stessi. Invece di dare i nostri dati a ogni sito, potremmo usare la nostra “identità blockchain” per autenticarci, scegliendo quali informazioni condividere e con chi.
Contratti Intelligenti (Smart Contracts): Sono programmi che si attivano automaticamente quando si verificano certe condizioni. Immagina per esempio che l’olivaio di prima si accorda con il frantumaio. Gli dice: “ascolta capo, quando mi arrivano i prossimi 3 quintali di olive te li mando per 200 euro, fatta?” E il frantumaio che sa che l’olivaio è un gran raccontaballe gli dice “eh no capo… che l’ultima volta non mi hai mandato un bel niente”. Allora stipulano uno smart contract che si attiva in automatico, non appena arrivano le olive vengono consegnate. Nello smart contract potrebbe per esempio essere inclusa una penalità per cui se l’olivaio si rifiuta di consegnare le olive paga in automatico una multa. Non una multa che dice “sì vabbè sticazzi hai capito tutto, non pago niente” bensì una multa che viene prelevata in automatico dal conto del signor olivaio.
Questi sono solo alcuni esempi. Le applicazioni della blockchain sono potenzialmente infinite e ne vengono fuori ogni giorno come i funghi.
Non è tutto oro ciò che luccica.
Come ogni tecnologia potente, ahimé, anche la blockchain ha i suoi lati negativi e presenta delle sfide. È importante conoscerli per avere un quadro completo e non farsi abbagliare solo dai vantaggi.
Decentralizzazione e Attività Illegali: Uno dei punti di forza della blockchain, la decentralizzazione, può anche essere un punto debole. Se non c’è un’autorità centrale di controllo, diventa più difficile intervenire contro attività illegali. Per esempio:
- Crimine Organizzato: Organizzazioni criminali potrebbero usare blockchain e criptovalute per riciclare denaro sporco, finanziare attività illegali, o condurre transazioni non tracciabili. Nessuno saprebbe mai chi ha fatto che cosa.
- Evasione Fiscale: È più complicato per le autorità fiscali monitorare transazioni che avvengono al di fuori dei sistemi bancari tradizionali. Ma se l’intero sistema fosse gestito da blockchain sarebbe impossibile evadere le tasse visto che ogni transazione sarebbe tracciata e avrebbe delle fee.
- Mercati Neri Online: Le blockchain possono facilitare la creazione di mercati online per beni e servizi illegali, come droghe o armi, rendendo più difficile per le forze dell’ordine smantellarli.
OVVIAMENTE: Questo non significa che la blockchain è fatta per il crimine. Significa che, come qualsiasi strumento, può essere usata per scopi positivi e negativi. È come internet: è una risorsa fantastica se vi mandate le foto di gattini e i reel della gente che fa incidenti stradali. Ma può essere fonte di disinformazione oltre che dei reel di Salvini che mangia le ciliegie (oggi ce l’ho con Salvini perdonatemi).
Mancanza di Regolamentazione: Essendo una tecnologia decentralizzata, la blockchain e le criptovalute non sono regolate. Questo può creare problemi:
- Protezione dei Consumatori: Se investi in criptovalute e perdi tutto, spesso non c’è un’autorità a cui puoi rivolgerti per essere risarcito. Mancano le tutele che esistono nel sistema finanziario tradizionale.
- Instabilità e Speculazione: Il valore delle criptovalute è estremamente volatile, con forti oscillazioni di prezzo. Questo le rende rischiose per gli investimenti e può creare bolle speculative.
Scalabilità e Consumo Energetico: Alcune blockchain, come quella di Bitcoin, hanno problemi di scalabilità. Significa che possono gestire un numero limitato di transazioni al secondo. Se troppe persone vogliono usare la blockchain nello stesso momento, le transazioni possono diventare lente e costose. Inoltre, alcune blockchain (come ancora Bitcoin, anche se ci sono alternative più efficienti) consumano molta energia elettrica per funzionare, il che ha un impatto ambientale negativo. Ovviamente questo non vale per tutte le blockchain: sono nati nel tempo metodi decisamente più economici e meno dispendiosi in termini di energia consumata che risolvono parzialmente o totalmente questi problemi.
Rischi per la Sicurezza: Anche se la blockchain è progettata per essere sicura, non è immune da attacchi.
- Attacchi “51%”: In alcune blockchain, se un singolo soggetto riuscisse a controllare più del 50% della potenza di calcolo della rete, potrebbe teoricamente manipolare le transazioni. Anche se molto difficile, questo tipo di attacco è un rischio teorico che deve sempre e comunque essere preso in considerazione. Ad esempio una soluzione è garantirsi di avere il controllo sul 51% fitantoché la diffusione della blockchain è alta a sufficienza da mitigare i rischi.
- Sicurezza dei “Portafogli” Digitali (Wallet): Per usare criptovalute e interagire con la blockchain, si usano dei “portafogli” digitali. Se questi portafogli non sono protetti adeguatamente (es. password deboli, phishing), si rischia di perdere i propri fondi. O anche (ed è capitato… ) non essendoci un’autorità centrale a cui fare riferimento se perdete la vostra “password” siete fotttuti. Se vi dimenticate la password dell’account facebook dove chattate cone le escort, chiedete a facebook il reset della password e facebook gestisce tutto. Nel mondo blockchain se perdete la vostra chiave privata (\(\approx\) password), basta, that’s it, siete tagliati fuori dal vostro portafoglio. Anche per questo punto ci sono soluzioni come i portafogli gestiti da autorità centrali. Il che però fa perdere un po’ di senso alla blokchain.
Quindi
La blockchain è una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria. Non è assolutamente sinonimo di “criptovalute” e potrebbe trasformare molti settori attualmente gestiti in maniera tradizionale, dalla finanza alla logistica, dalla sanità alla pubblica amministrazione. Offre vantaggi importanti come la trasparenza, la sicurezza, la decentralizzazione e l’immutabilità dei dati.
Però, è fondamentale essere consapevoli anche dei rischi che comporta. La decentralizzazione, che è un punto di forza, può anche essere usata per attività illegali. La mancanza di regolamentazione e la complessità tecnica sono ostacoli da superare. Come per ogni innovazione, è importante un approccio equilibrato: sfruttare le potenzialità della blockchain, affrontando i rischi con consapevolezza e lavorando per creare un futuro digitale più sicuro e trasparente per tutti.
La blockchain è ancora in fase di sviluppo. Il futuro dipenderà da come sapremo guidare questa tecnologia e farla evolvere in modo responsabile e sostenibile, massimizzando i benefici e minimizzando i rischi.
Post Scriptum: E questo articolo?
Un’ultima riflessione. Avrai notato che io, Luca Simonetti, sono l’autore di questo articolo. L’ho scritto, l’ho pubblicato (ipoteticamente, eh!). Ora, immagina che tra un’ora io veda la foto della tipa mezza gnuda su instagram, o che cambi idea su qualcosa che ho scritto, o che semplicemente trovi un errore di battitura che mi infastidisce. Posso tranquillamente tornare qui e modificare il cazzo che voglio. Posso cambiare intere frasi, aggiungere o togliere paragrafi, stravolgere il senso di quello che ho detto. E nessuno potrebbe contestare più di tanto la cosa, perché l’autorità che gestisce questo contenuto (io, in questo caso) ho il pieno controllo e posso cambiarlo a mio piacimento.
Chi ha letto questo articolo ora, e magari lo rilegge tra qualche ora, potrebbe trovarlo diverso. Non c’è un modo per dimostrare quale fosse la versione originale, se non affidandosi alla mia parola (o a servizi esterni che archiviano pagine web, ma che sono comunque “esterni” e non parte integrante dell’articolo stesso).
Ecco, questa è la grande differenza con un’informazione registrata su una blockchain. Una volta che un blocco di informazioni viene scritto e “sigillato” sulla catena, non può essere modificato retroattivamente in modo furtivo. Ogni modifica lascerebbe una traccia evidente e la versione originale resterebbe sempre verificabile e consultabile da chiunque. Questo articolo, invece, è soggetto al capriccio del suo autore (ovvero il mio!) e alla natura effimera del web tradizionale. Un piccolo esempio concreto per capire ancora meglio la potenza (e la differenza!) della blockchain.
Spoiler: questo ultimo paragrafo l’ho aggiunto dopo aver pubblicato la versione originale dell’articolo. E se nesusno l’avesse letto prima e se io non avessi scritto questa roba qui, nessuno l’avrebbe mai saputo.